Procida (Capitale della Cultura 2022) è, tra le tre isole campane, quella che si è tenuta lontana dal turismo di massa ed è per questo così apprezzata dagli amanti della natura e della quiete. Con le sue case colorate, il profumo dei limoni e uno stile di vita ancora profondamente radicato nella tradizione, Procida ha saputo ispirare anche in più occasioni la creatività degli artisti. Qui infatti è stata registrata l’Isola di Arturo, dal romanzo di Elsa Morante, Il Postino, di Massimo Troisi, e nelle sue stradine si può ancora ammirare la casa della Graziella, protagonista dell’omonimo romanzo di Alphonse De Lamartine.
Procida ha un mare azzurro e spiagge con fondali bassi ideali anche per i bambini. Da non perdere Chiaiolella, con la sua sabbia vulcanica scura, Pozzo Vecchio, una sottile striscia di minuscoli ciottoli e Ciraccio che è la più grande e forse la più visitata. Anche Chiaia, raggiungibile tramite 182 gradini, è una tappa obbligata. Da segnalare anche le scogliere di Carbonchio, qui non c’è sabbia, ma qui è dove gli amanti delle immersioni si sentiranno in paradiso.
La piccola isola è di soli 4 chilometri quadrati e andavamo a piedi dappertutto: fino alle spiagge di sabbia nera che circondano l’isola, quasi deserte durante la settimana e piene di famiglie nei fine settimana; e attraverso le stradine tortuose del centro, le alte mura che nascondono case a forma di cubo e giardini lussureggianti.